Tutela delle lavoratrici madri: le pratiche per l'interdizione anticipata dal lavoro passano ai Consultori Familiari

OLBIA, 29 MARZO 2017 – Dal 1° aprile gli adempimenti per l'interdizione anticipata dal lavoro delle donne per complicanze della gravidanza o patologie che potrebbero essere aggravate dalla gravidanza, verranno espletati nei Consultori familiari.

A partire dal 1° aprile 2017 gli adempimenti per l'interdizione anticipata dal lavoro delle donne per gravi complicanze della gravidanza o patologie che potrebbero essere aggravate dallo stato di gravidanza, verranno espletati nei Consultori familiari delle Aree socio sanitarie locali dell'Azienda per la tutela della salute (Ats).

La decisione è stata concordata dall'ATS con la Direzione Generale dell’Assessorato dell’Igiene e Sanità e Assistenza sociale in attesa dell'accordo Stato Regioni sulle modalità di adempimento della norma che attribuisce alle Aziende sanitarie il compito di disporre l'astensione dal lavoro una volta svolti i necessari accertamenti medici.

La scelta è ricaduta sui Consultori familiari per diverse ragioni, prima di tutto quella di garantire alle donne un'unica struttura di riferimento per gli adempimenti in materia, evitando così spostamenti tra diversi uffici e ambulatori per lo svolgimento delle pratiche. I consultori infatti sono presenti in tutto il territorio regionale - complessivamente sono 72) - e rappresentano un punto di riferimento per la tutela della salute della donna e del bambino, la promozione della procreazione cosciente e responsabile, per fornire informazioni e svolgere attività di prevenzione.

Le professionalità presenti nei Consultori sono quindi adatte a riconoscere le condizioni morbose per cui è necessaria l'interdizione, garantendo il rispetto delle norme e l'appropriatezza dei provvedimenti emessi.

Lo svolgimento dell'iter in un'unica struttura faciliterà inoltre il rispetto dei termini di 7 giorni dalla ricezione dell'istanza della lavoratrice per l'emanazione del provvedimento di interdizione, (comma 3 dell'art. 17 del D.Lgs. n. 151/2001 e s.m.i.) riducendo anche il numero di provvedimenti inappropriati, dal momento che le professionalità operanti nei Consultori hanno le competenze per svolgere gli accertamenti atti ad evitare che la prevista convalida dei certificati dei ginecologi privati da parte della struttura sanitaria pubblica si risolva in una pura e semplice formalità burocratica.

Le donne interessate possono quindi rivolgersi alla sede del Consultorio a loro più vicina.

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