Nel Nord dell’Isola ogni anno si ammalano di tumore al seno circa 250 donne

Fa tappa ad Olbia la campagna nazionale Fermare il tumore: venerdì 6 marzo al Giovanni Paolo II si terrà un incontro dal titolo “Il tumore: conoscerlo per sconfiggerlo”.

Sono un esercito di oltre 30.000 le donne, in Italia, colpite ogni anno dal tumore alla mammella e che lottano contro la malattia: una donna su otto viene colpita dal tumore al seno ma, fortunatamente, sono sempre meno quelle che muoiono a causa della malattia.
Un corretto approccio, la conoscenza della malattia e il confronto con gli specialisti possono salvare la vita: anche di questo si discuterà il 6 marzo 2009 nell’incontro organizzato a Olbia, all’ospedale Giovanni Paolo II.

A livello locale non si riscontrano scostamenti statisticamente significativi dal dato nazionale. I dati disponibili sono quelli del Registro Tumori del nord Sardegna relativi alla popolazione delle Asl di Sassari e di Olbia: in questo territorio vengono segnalati ogni anno 250 nuovi casi di tumore mammario infiltrante, potenzialmente capace di dare localizzazioni a distanza.

Diversi i fattori che in questi anni hanno contribuito a ridurre la mortalità tra le donne colpite dal tumore, primo fra tutti il maggior numero di diagnosi in fase precoce di malattia, quando le possibilità di guarire sono sicuramente superiori.
“Le campagne di sensibilizzazione hanno convinto le donne a prestare maggiore attenzione al problema, ad eseguire l’autopalpazione e rivolgersi al medico in caso di dubbio” - sottolinea Salvatore Ortu, responsabile del reparto di Oncologia Medica dell’ospedale di Olbia - “senza poi dimenticare il ruolo importante dei programmi di screening”.
Altri fattori che hanno contribuito a ridurre la mortalità sono stati il miglioramento della tecnologia diagnostica, una maggiore conoscenza della biologia dei tumori mammari, la maggiore collaborazione tra specialisti di diverse discipline coinvolte nella cura, le nuove strategie terapeutiche e i nuovi farmaci che hanno aumentato l’efficacia della terapia medica.

L’incontro “Il Tumore al seno. Conoscerlo per sconfiggerlo”, fissato a Olbia per il 6 marzo 2009, alle ore 16, nella sala conferenze del Giovanni Paolo II, si inserisce all’interno della campagna nazionale “Fermare il Tumore” realizzata in collaborazione con Novartis. Nel corso dell’incontro si parlerà anche del ruolo che l’informazione e la prevenzione possono svolgere nella lotta contro la malattia.
A tutte le partecipanti saranno distribuiti un opuscolo informativo ed un dvd, realizzato con le interviste di alcuni dei relatori che tratteranno i principali argomenti oggetto dell’incontro.

“Il programma di screening nella nostra Asl è iniziato nel 2008 e vi ha partecipato una quota elevata della popolazione interessata – ricorda Ortu. “Ambulatori di senologia sono presenti in Radiologia, Chirurgia ed Oncologia e i diversi specialisti collaborano attivamente tra di loro. Nei casi complessi si attiva un gruppo multidisciplinare (oncologi, chirurghi, radiologi e altri) che ha il compito di valutare il quadro e definire la strategia. Nei casi non complessi la paziente è affidata all’Oncologia dopo l’intervento chirurgico, dove viene proposto un programma terapeutico e di sorveglianza personalizzato a seconda delle caratteristiche cliniche e biologiche della neoplasia”.

La Asl di Olbia il 30 giugno 2008 ha dato il via al primo Screening provinciale della mammella invitando 13mila 928 “donne target”, di età compresa tra i 50 e 69 anni, a sottoporsi ad un esame mammografico: di queste ha risposto, al momento, quasi il 44%; molte, tra quelle denominate “non responder”, si stanno però avvicinando allo screening in seconda chiamata.
Dal 30 giugno 2008 al 31 gennaio 2009 tra il distretto di Tempio e quello di Olbia sono state 5841 le donne che, a bordo dell’Unità Mobile di Radiologia, si sono sottoposte in Gallura alla mammografia: di queste una percentuale superiore al 4% è stata convocata per sottoporsi ad ulteriori esami di approfondimento. Lo Screening mammografico non è ancora concluso: al momento risulta che tra le donne sottoposte ad accertamenti 8 su mille sono risultate positive e sono state inserite all’interno di un percorso personalizzato.

L’incontro tra specialisti della Asl e pazienti organizzato per venerdì prossimo sarà l’occasione per ribadire alle donne che dal tumore al seno si può guarire, sono oggi fondamentali le cure disponibili che consentono una risposta terapeutica “su misura”, personalizzata per ogni donna.
Un approccio integrato alla cura della malattia è la sfida del futuro: informazione, prevenzione, diagnosi precoce e trattamenti personalizzati possono oggi vincere la lotta contro il tumore.
Per questo però è necessario conoscerlo per sconfiggerlo.