Donna muore in ospedale e i familiari acconsentono alla donazione degli organi. Grande gesto di solidarietà a Olbia.

OLBIA, 30 SETTEMBRE 2019 – Una decisione capace di trasformare il momento di dolore più grande per una famiglia nella speranza di vita per altri: grazie alla scelta dei familiari di una settantenne deceduta ieri all’ospedale di Olbia, altre tre persone potranno tornare alla vita.

In seguito alla morte di una donna olbiese, ricoverato da una settimana nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Giovanni Paolo II di Olbia in seguito ad una emorragia celebrale, la famiglia ha consentito alla donazione degli organi che andranno a migliorare la vita di tre pazienti.

Viste le condizioni cliniche della donna nella mattinata di ieri è iniziata la fase di osservazione per verificarne lo stato di morte celebrale: l’accertamento della morte si basa sulla verifica, per almeno 6 ore consecutive, della contemporanea assenza dello stato di coscienza, di tutti i riflessi che coinvolgono l’encefalo, dell’attività respiratoria spontanea, dell’attività elettrica cerebrale.
Solo in seguito al periodo di osservazione, terminato alle 16.00 di ieri, è stato possibile avviare le procedere per la donazione degli organi.

I familiari, a cui va un sentito ringraziamento da parte di tutta l’Ats e l’Assl di Olbia , hanno deciso di donare gli organi della donna: un gesto che consentirà di salvare tre persone.

“In seguito alla conclusione del periodo di osservazione – spiega Franco Pala, primario del reparto di Rianimazione del Giovanni Paolo II di Olbia – nel cuore della notte, con una equipe proveniente dal Brotzu di Cagliari, abbiamo proceduto al prelievo degli organi che consentiranno di migliorare la vita di tre persone diverse. Non possiamo che ringraziare i familiari della donna che, nonostante il dolore, hanno acconsentito alla donazione degli organi. Ricordiamo infatti che per mezzo del progresso scientifico, la donazione e il trapianto rappresentano una concreta speranza di vita per molte persona malate, con una qualità di vita precaria. Un gesto di grande altruismo che non ha prezzo ed è in grado di migliorare la vita di molte persone”.