Donna ricoverata al Paolo Dettori: la precisazione dell’Ats-Assl Olbia a La Nuova Sardegna


OLBIA, 05 AGOSTO 2019 – In merito agli articoli apparsi negli scorsi giorni sul quotidiano La Nuova Sardegna, “Donna da mesi in ospedale non c’è un centro per lei”, “Donna in ospedale da mesi, Lapia E’ una vergogna”, per un dovere di corretta informazione la Ats-Assl Olbia precisa quanto segue:


La signora è stata ricoverata il 3 maggio scorso nel reparto di Rianimazione dell’ospedale “Giovanni Paolo II” di Olbia per una gravissima infezione generalizzata, che ha messo più volte a rischio la sua vita. La donna è stata trattata e stabilizzata nella struttura intensiva di Olbia sino al 10 luglio quando, visto il quadro clinico notevolmente migliorato, si è cercato di individuare un centro adatto al trattamento del codice 56 e alle altre patologie di cui la paziente è affetta. Non tutti i centri abilitati al codice 56, però, possono prendere in carico un paziente di tale complessità, quindi, in attesa di individuare una struttura adeguata alle esigenze della donna, di concerto con le strutture sanitarie dell’Area, si è deciso di trasferirla nel reparto di Medicina dell’ospedale “Paolo Dettori” di Tempio Pausania.

I sanitari che hanno in carico la donna hanno individuato nel reparto di Medicina dell’ospedale Tempiese il luogo più indicato dove proseguire il percorso terapeutico avviato nella Rianimazione di Olbia. La struttura tempiese, infatti, è stata individuata perché consentiva di contare sulla presenza dei medici di medicina, dei fisiatri, dei fisioterapisti e del rianimatore.
Un percorso terapeutico che, a oggi, ha consentito di stabilizzare e migliorare le condizioni di salute della donna, sia sul fronte delle infezioni, che da punto di vista respiratorio e motorio.
Donna che non era “parcheggiata”, come più volte sottolineato negli articoli, ma ricoverata in ospedale dove stava seguendo un piano terapeutico che ha portato ai risultati positivi ottenuti, lo si ribadisce, grazie ad un lavoro di equipe avvenuto tra diverse strutture ospedaliere e tra reparti, e che ora ne consentiranno un ulteriore trasferimento in una struttura in cui potrà avviare il trattamento riabilitativo previsto dal codice 56.