Incidente a Tempio Pausania: precisazione condivisa di Ats-Assl Olbia e Aou Sassari sulla gestione dei feriti


OLBIA, 17 GENNAIO 2018 – In relazione agli articoli pubblicati nelle pagine del 15 e 16 gennaio scorso de La Nuova Sardegna, sui feriti vittime dell’incidente stradale avvenuto a Tempio Pausania nella mattinata del 14 gennaio scorso, la Ats-Assl Olbia e la Aou di Sassari precisano quanto segue:

Tutti i protocolli, nazionali e internazionali di gestione dei pazienti critici, prevedono una risposta che coinvolge i vari attori del sistema di assistenza in una logica di rete secondo il tipo di prestazione e le risorse umane e tecnologiche a disposizione nel momento in cui si verifica l’evento.
Pertanto, nella gestione dei due “traumi maggiori” arrivati al Pronto Soccorso del “Paolo Dettori” di Tempio Pausania nella mattinata di domenica 14 gennaio, si è proceduto, così come prevedono le procedure e i protocolli dell’ Ats, ad una assistenza che ha coinvolto diverse strutture sanitarie.

Entrambi i pazienti, in seguito alla stabilizzazione da parte del personale del Pronto Soccorso, sono stati trasferiti in altre strutture della rete della Regione Sardegna, individuate a seconda della tipologia di intervento necessario.
1. Il paziente che necessitava di un’assistenza neurochirurgica, in seguito a consulenza con le strutture di riferimento, è stato trasferito nell’ospedale di Nuoro;
Si precisa che dall’ospedale di Sassari, consultato in base ad una convenzione con la Neurochirurgia del Santissima Annunziata, non c’è stato alcun rifiuto. Considerato il quadro clinico del paziente, che al momento della richiesta non necessitava del trasferimento, la struttura sassarese ha dato disponibilità ad accoglierlo nel caso in cui, invece, le sue condizioni cliniche si fossero rese tali da richiederne l’intervento neurochirurgico.
2. Il secondo paziente, invece, che necessitava di assistenza rianimatoria, è stato trasferito all’ospedale Giovanni Paolo II di Olbia. Il giovane, dopo un primo ricovero nel reparto di Anestesia e rianimazione, nella mattinata di ieri è stato trasferito nel reparto di Chirurgia per la prosecuzione delle cure del caso.

Si tratta di una normale gestione dei casi, sebbene rappresenti un’attività complessa, a garanzia della qualità delle cure, che richiede diverse fasi.
È necessario quindi precisare che:
1. La struttura accettante (in questo caso il Pronto soccorso di Tempio) effettua gli accertamenti del caso, sia clinici che strumentali;
2. Contestualmente procede a stabilizzare il paziente;
3. Contatta le strutture competenti più idonee per la migliore gestione del paziente;
4. La struttura individuata come potenziale centro di riferimento per la gestione del paziente raccoglie le informazioni utili a giustificare l’adeguatezza del trasferimento valutando la disponibilità in loco di posti letto e di tecnologie dedicate.

Pertanto il termine “rifiuto del ricovero” più volte utilizzato negli articoli è fuorviante, laddove alla giustificabile indisponibilità di un presidio, legata a fattori oggettivi e non soggettivi, si procede, così come previsto dalle procedure, all’individuazione di un’altra struttura idonea alle cure del caso. Questo è il vantaggio di una sanità in rete che permette di avere diverse opzioni a seconda delle disponibiltà di professionalità e risorse idonee in tempo reale.